REGGIO CALABRIA

(ΡΗΓΙΩΝ) – 730 A.C.

LE ORIGINI

ReghionReghion

Rhegion: 730 a.C. / 270 a.C.

«Laddove l’Apsias, il più sacro dei fiumi, si getta nel mare, laddove, mentre sbarchi, una femmina si unisce ad un maschio, là fonda una città; (il dio) ti concede la terra ausone»
(Diod. VIII,23; Strab. VI, 1,6; Her.Lem., Cost. 25; Dion.Hal., Excerpta XIX,2).

Rhegion fu una delle prime colonie greche fondate in Italia meridionale verso la metà dell’VIII secolo a.C. (tra il 760 ed il 730 a.C.) da genti calcidesi e messeniche; è considerata una delle più antiche città d’Europa.

Fu una tra le più importanti città della Magna Grecia, nel V secolo a.C., sotto il governo di Anassila, ottenne un grande pregio artistico-culturale grazie alla sua scuola filosofica pitagorica e alle sue scuole di scultura e di poesia nelle quali si formeranno artisti come Pitagora di Reggio e Ibico.

Divenne alleata di Atene nella guerra del Peloponneso e successivamente fu espugnata dai siracusani di Dionigi I nel 387 a.C. La città rimase sempre autonoma nelle istituzioni governative.

JuliumJulium

Rhègium Julium: 200 a.C. – 476 d.C

Rhègium rinominata da Roma ufficialmente come Rhègium Julium fu importante alleata e socia navalis di Roma.

Successivamente in età imperiale divenne uno dei più importanti e floridi centri dell’Italia meridionale, essendo tra l’altro sede del Governatore della Regio III Lucania et Bruttii (Regione di Lucania e Bruzio).

Era inoltre il capolinea della Via Capua-Rhegium che la collegava a Capua in Campania e attraversava tutto il versante tirrenico meridionale della penisola.

Rhègium Julium nonostante i numerosi terremoti, fu tra le più importanti città dell’Italia meridionale dell’epoca imperiale. Mantenne a lungo la lingua e le tradizioni greche. L’abbondanza di acqua permise la costruzione di impianti termali pubblici e privati lungo il mare e all’estremità del Lungomare, indizio di civiltà raffinata e centro di vita mondana, attestata da un’iscrizione del 374 d.C.

Rhegium Julium fu saccheggiata e distrutta dal re Visigoto Alarico nel 410 d.C circa, durante il viaggio di conquista verso le terre siciliane.

Julium

Rhèghion/Riyū: 476 – 909

La città fu tra le prime della penisola ad essere influenzata dal cristianesimo, come è attestato negli Atti degli Apostoli (XXVIII, 13), infatti San Paolo nel suo terzo viaggio che lo condusse da Malta a Roma, nel 61 d.C. fece tappa a Reggio.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la città diventa uno dei principali obiettivi degli eserciti che invasero l’Italia, ma dopo la riconquista della città da parte di Giustiniano nel 555 d.C. divenne roccaforte dell’Impero Romano d’Oriente e della cultura greca in Italia.

Rhègium Julium venne ridenominata Rhèghion e divenne capitale del Tema di Calabria e Metropoli religiosa. La nuova amministrazione garantì quattro secoli di sostanziale stabilità economica e culturale.

Reggio, fortificata con un castello, una cinta muraria e diversi avamposti sulle colline, nonostante i ripetuti attacchi da parte di eserciti arabi (che chiamavano la città Riyū – ريو ) e le temporanee occupazioni, rimarrà città di mare, di forte interesse strategico per il controllo militare dello Stretto, e importante porto commerciale verso l’Oriente.

normanninormanni

Rìsa/Regols: 1001 – 1492

Dopo un periodo continui cambi politici, di cui gli emiri palermitani furono i principali protagonisti, nel 1060 d.C. i Normanni la sottrassero per sempre ai Greco-Romani, denominandola col nome di Rìsa e portandola progressivamente nell’ambito culturale latino sotto l’impulso papale che intendeva estendere il proprio potere sull’intera penisola.

Dopo il dominio Normanno la città seguì le alterne vicende di Angioini e Aragonesi, rimanendo sempre e comunque capoluogo regionale. Nel 1267 passata sotto gli Angioini subì un peggioramento delle proprie condizioni economiche e sociali a causa della pressione fiscale e delle guerre degli Angioini (a tale proposito si ricorda che Reggio durante i Vespri Siciliani del 1282 si alleò con gli Aragonesi, tentando invano di liberarsi dal dominio angioino che la occupò ancora per più di un secolo).

Nel 1443 Alfonso il Magnanimo la tolse agli Angioini riducendola a feudo del Regno di Napoli, denominandola “Regols” e privandola temporaneamente del titolo di capoluogo regionale che le fu restituito nel 1465 da Ferdinando I di Aragona in seguito ad un’imponente sommossa popolare.

Nella seconda metà del XV secolo la società reggina attraversò una fase di forte sviluppo tuttavia non durevole per l’instabilità del regno aragonese.

normanni
modernamoderna

Regio: 1502 – 1800

Nel 1502, durante la guerra fra spagnoli e francesi, la città fu conquistata dal Generale Consalvo di Cordova il Gran Capitano ed assoggettata a Ferdinando il Cattolico re di Spagna. Poco tempo dopo la città venne ridenominata con il nome di Regio.

La dominazione spagnola inizialmente non produsse effetti particolarmente svantaggiosi, infatti il titolo di capoluogo della provincia della Calabria Ultra fece registrare nella prima metà del XVI secolo un buon andamento demografico ed una considerevole ripresa economica.

La situazione però precipitò nella seconda metà del secolo, con l’avanzata degli Ottomani nel Mediterraneo e le incursioni dei pirati turchi. Infatti la città fu saccheggiata nel 1512 dal famoso condottiero turco soprannominato il Barbarossa; nel 1526 il turco attacca nuovamente Reggio, ma questa volta subisce lo scacco ed è costretto a rivolgere le sue mire altrove. Nel 1594 la città viene nuovamente saccheggiata da Scipione Sinan Cicala, un rinnegato messinese convertitosi all’islamismo.

Nel frattempo il centro urbano fu danneggiato da un evento sismico nel 1562 che fece sprofondare il promontorio di Punta Calamizzi, privando la città del suo porto.

Oltre a mettere in crisi la produzione ed il commercio, le incursioni turche indebolirono politicamente la città. In generale le epidemie del 17° e 18° secolo e l’oppressivo fiscalismo della dominazione spagnola portarono Reggio a una decadenza a cui si aggiunse nel suo culmine il disastroso terremoto del 1783.

battagli di Piazza Duomobattagli di Piazza Duomo

RegGio: 1806 – 1900

Agli inizi del 1800 Reggio era un centro importante nella coltivazione del bergamotto, agrume originatosi spontaneamente a Reggio, destinato a divenire insieme all’allevamento del baco da seta la principale attività produttiva e il simbolo commerciale della città.

Nel 1806 Napoleone occupò la città, destinandola a ducato e a suo quartier generale. Le idee napoleoniche ebbero grandi effetti nella Reggio liberale. Elevata a ducato del generale Oudinot, la città fu poi bombardata dalla flotta inglese nel 1810.

Tornata ai Borbone che le riconobbero il ruolo di capoluogo di una nuova provincia calabrese, la Calabria Ultra Prima, Reggio fu teatro dei moti risorgimentali del 2 settembre 1847. I tafferugli e le scorribande risorgimentali non preclusero il rapido processo di modernizzazione che la città subì in questo periodo storico, con una serie di lavori pubblici quali i ponti sui torrenti Calopinace e Annunziata, l’illuminazione a petrolio del centro storico, la costruzione del Real Teatro Borbonio e l’istituzione del primo Liceo.

La città fu protagonista anche nella spedizione dei Mille: all’alba del 21 agosto 1860 vi si svolse la Battaglia di Piazza Duomo, all’esito della quale Giuseppe Garibaldi conquistò la città. Il sindaco della città Bruno Antonio Rossi fu dunque il primo del Regno a proclamare la fine del dominio di Francesco II.

battagli di Piazza Duomo

RegGio CALABRIA: 1908 – 2000

Spartiacque nella storia recente della città fu il 28 dicembre 1908, quando Reggio subì uno degli eventi più catastrofici del XX secolo, il terremoto e maremoto che raggiunse magnitudo 7,1 e investì con onde altissime Reggio e Messina distruggendo, devastando e uccidendo nella sua furia qualsiasi cosa incontrasse (solo nella sponda reggina provocò la morte di circa 30.000 persone).

Subito dopo iniziò la ricostruzione della città odierna, con canoni moderni e classica pianta quadrata. La città allargò l’area del suo comune grazie al progetto della “Grande Reggio”, la cui realizzazione fu voluta caparbiamente dal primo podestà reggino, Giuseppe Genoese Zerbi, che creò un’unica area metropolitana dalla fusione dei quattordici comuni limitrofi.

Durante il fascismo la città ospitò diverse strutture militari strategiche per il regime e fu visitata da Mussolini nel 1939. Le forze Alleate, fra maggio e settembre 1943, nel quadro dell’Operazione Baytown, bombardarono pesantemente l’abitato per aprire la strada alle truppe dell’8ª Armata britannica.

Il 2 Giugno 1946 con le elezioni per l’assemblea costituente e quelle amministrative Reggio inizia un periodo di espansione. Il considerevole fenomeno d’inurbamento portò la popolazione ad aumentare sensibilmente ma senza sosta. Nei primi anni settanta a Reggio si ebbero sconvolgimenti di carattere amministrativo a seguito dei violenti disordini di piazza dovuti alla rivendicazione dello status di capoluogo regionale, che per effetto del nuovo statuto ordinario regionale fu assegnato a Catanzaro.

Tra gli anni settanta e ottanta la città attraversò un ventennio buio che favorì il dilagare della criminalità organizzata a stampo mafioso e del degrado urbano, ma a partire dai primi anni novanta ebbe inizio un periodo di rinnovamento, la cosiddetta “Primavera di Reggio”, per opera dall’allora sindaco Italo Falcomatà, che ha consentito alla città di ritrovare la sua identità e di favorire la ripresa sociale ed economica.

La città è stata al centro di una trasformazione urbana e architettonica improntata alla modernità e all’innovazione. Una delle opere più importanti fu il completamento del Lungomare.

Reggio Collina di Pentimele

RegGio CALABRIA: OGGI

Negli ultimi anni, Reggio Calabria ha avviato un percorso di riscoperta e valorizzazione del proprio patrimonio culturale, paesaggistico e umano. La città si è confermata come uno dei principali centri del Mediterraneo per la ricchezza storica e archeologica, grazie anche al ruolo centrale del Museo Archeologico Nazionale “MArRC”, che custodisce i celebri Bronzi di Riace e richiama ogni anno migliaia di visitatori.

Il lungomare Falcomatà, spesso definito “il chilometro più bello d’Italia”, è stato oggetto di interventi di recupero e ammodernamento, diventando sempre più il cuore pulsante della vita cittadina, tra passeggiate, eventi culturali, concerti e manifestazioni sportive.

Sul piano urbano, si sono avviati progetti di rigenerazione, soprattutto nel centro storico e nei quartieri periferici, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e rafforzare il senso di appartenenza. Sul piano dei trasporti la presenza ormai consolidata di collegamenti ad alta velocità nelle ferrovie e il più recente rinnovamento dell’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” sia sull’offerta dei voli che su ampliamenti strutturali dello stesso, hanno inciso con grande impatto sulla qualità in fatto di mobilità.

La scena culturale e artistica ha conosciuto un nuovo fermento, grazie all’iniziativa di associazioni, giovani creativi e realtà indipendenti che animano spazi pubblici e privati con musica, teatro, arte contemporanea e iniziative sociali.

Nonostante permangano difficoltà strutturali, legate in particolare alla mobilità, alla sanità e alla gestione dei servizi pubblici, la città ha dimostrato grande capacità di resilienza. Sempre più forte è anche l’impegno di tanti cittadini, professionisti e imprese nel promuovere una Reggio moderna, sostenibile e aperta, capace di guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici.

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